domenica 29 marzo 2009

Anoressia:disturbo del comportamento o effetto di un disordine neurofisiologico congenito?

La conclusione rivoluzionaria a cui e' giunto un team di ricercatori inglesi del London's Great Ormond Street Hospital potrebbe rendere in qualche modo prevedibile l'insorgere dell'anoressia gia' nelle bambine.
Secondo gli autori dello studio, che verra' presentato la prossima settimana all' Insitute of Education a Londra ma che e' stato anticipato oggi da diversi quotidiani inglesi, alcuni bambini hanno il cervello sviluppato in modo tale da renderli piu' vulnerabili ai fattori chiave dell'anoressia, dalle rappresentazioni di donne estremamente magre alla cattiva influenza dei genitori.
Ian Frampton, consulente onorario di psicologia pediatrica al London's Great Ormond Street Hospital e coordinatore dello studio, ha condotto insieme ai colleghi un test neuropsicologico su oltre 200 persone nel Regno Unito, in America e in Norvegia che soffrono di anoressia.
Quasi tutti coloro che hanno preso parte allo studio sono ragazze e giovani donne di eta' compresa tra i 12 e i 25 anni che erano in cura per l'anoressia in ospedali privati a Edimburgo e Maidenhead.
La sorprendente scoperta e' che circa il 70% delle pazienti avevano subito un danno ai neurotrasmettitori, che aiutano le cellule del cervello a comunicare le une con le altre, durante la gestazione.
Secondo Frampton questa condizione si e' verificata "in modo causale, e non il risultato di una cattiva dieta materna o di fattori ambientali, come ad esempio un uso diffuso di sostanze chimiche".
L'imperfetto "cablaggio" della corteccia insulare del cervello, che puo' portare a dislessia, ADHD o alla depressione nei bambini, produce cio' che Frampton chiama "una vulnerabilita' di base" tra alcuni giovani che li rende piu' propensi a sviluppare anoressia.
Una scoperta che sovverte le precedenti convinzioni cliniche, che attribuivano all'essere cronicamente sottopeso le modifiche cerebrali.
Confondendo, e' convinto Frampton, la causa con l'effetto. "Questi risultati potrebbero aiutarci a comprendere questa malattia che non sappiamo come trattare", ha aggiunto Frampton.
"Il fatto che i fattori sociali e l'educazione da soli generino l'anoressia e' un argomento debole, perche' quasi tutte sono esposte a questi input ma solo una piccola percentuale diventa anoressica. Evidentemente ci sono altri fattori, sul piano genetico, che rendono alcuni molto piu' vulnerabili di altri".

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