Entro l'estate 2009 sara' in commercio anche in Italia rivaroxaban, una molecola di nuova concezione, a somministrazione orale, con l'indicazione nella prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV) in chirurgia ortopedica protesica maggiore di anca e ginocchio.
Rivaroxaban, con l'efficacia dimostrata nel ridurre il rischio tromboembolico nella trombosi venosa profonda, ha la potenzialita' di rivoluzionare anche la terapia dei pazienti a rischio tromboembolico nella fibrillazione atriale. "Infatti il meccanismo alla base della formazione del trombo venoso - spiega Antonio Carolei, professore ordinario di Neurologia all'Universita' degli Studi dell'Aquila - e' identico a quello che porta alla formazione del trombo arterioso.
La nuova molecola potra' quindi garantire importanti vantaggi anche alle persone con fibrillazione atriale.
Tale indicazione e' attualmente in studio nel progetto "ROCKET-AF". Con rivaroxaban i pazienti colpiti da questo disturbo non dovranno piu' sottoporsi a controlli frequenti per "aggiustare la dose" e avranno a disposizione un anticoagulante orale efficace in dose fissa.
Sono 200.000 gli italiani colpiti ogni anno da ictus cerebrale che, spesso, vanno incontro a grave disabilita' permanente.
Nel 25% dei casi, la causa e' la fibrillazione atriale che si manifesta con sintomi di affaticamento, irregolarita' del battito cardiaco, palpitazioni, dispnea.
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